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venerdì 28 luglio 2017

I bambini ombra dell'Isis


Il bambino Nicolas di 5 anni guarda torvo e mi scaccia con le mani come un animale feroce. Il suo tutore racconta che rifiuta anche la scuola materna di Amsterdam. Sputa sui suoi compagni e maledice in arabo le sue maestre. Lo fa con tutta la rabbia che gli cuoce dentro e urla "voi siete i diavoli, voi siete gli infedeli che sporcano il mondo!" 
Il bambino Nicolas non riesce a dormire, sbatte e storce le gambe come un indemoniato e piange…
il bambino Nicolas è un figlio dell’Isis.

lo raggiungo in un luogo segreto e protetto della capitale svedese. Non e’ stato facile….chi mi ha aiutato non mi ha mai nemmeno fatto vedere la sua faccia… Sua madre Greta, ragazza di 19 anni, è scappata dalla Svezia per raggiungere a Raqqa tale Yousef, il suo amante che ha combattuto a lungo per la bandiera nera. 
Dunque Nicolas è arrivato in Siria  quando aveva solo due anni e dormiva in una scatola di cartone, quella della frutta. Piangeva come tutti gli altri figli quel bambino, ma la sua ninna nanna nella terra dello stato islamico poteva avere una sola voce “Allah akbhar”
La musica di sottofondo erano solo colpi di mortaio conditi con urla e morte. Lì è cresciuto per tre anni dentro la rabbia e l’odio per gli infedeli occidentali.

Lo guardo.  
Sulla sua faccina di pupetto corrono solo smorfie e rughe da vecchio….così adesso che è dovuto tornare con sua madre a casa, in Svezia, in una terra che non riconosce come sua, pare un dannato senza nessuna speranza.
Nicolas è uno dei 5.000 europei, uomini, donne e bambini che hanno lasciato i loro paesi per combattere dal 2012 la causa dello stato islamico in Siria. Gente che ha vissuto tutti questi anni respirando guerra e morte osservando i comandamenti forsennati dell’Isis. Come Nicolas, molti bambini cresciuti dentro l’orrore, hanno creduto che decapitare un uomo o una donna che disubbidiva alla legge  del califfato fosse giusto. Come a lui i terroristi hanno insegnato ad molti altri bambini che la tortura e il male sono necessari contro chi pratica altre religioni o fedi diverse e perverse.


immagine tratta da un video diffuso dall'Isis sui social media, in cui 5 bambini giustiziano dei prigionieri.


Ma oggi chi penserà a questi poverini trascinati nel buio da genitori irresponsabili e fanatici? Il dramma dei bambini cresciuti in Siria o in Iraq sotto l’amministrazione dello stato islamico diventerà sempre più grande. 
Raqqa e Mosul sono state liberate (anche se so che ci vorrà lungo tempo per estirpare il veleno del califfato da quelle terre) dunque i foreign fighters che avevano lasciato l’Europa possono o devono tornare ai loro paesi, ma questi figli che per anni sono cresciuti dentro il terrore dei pazzi di Allah sono oggi reietti come i loro genitori. 

Pensate a quei piccoli che sono nati guardando solo guerra e violenza! Bambini  che entrano nel mondo senza un'identità. Lo stato islamico rilasciava certificati di nascita ai loro genitori ma ovviamente i nostri paesi non li riconoscono. 
A scuola hanno imparato solo leggi coraniche. Per quelli più piccoli sui quaderni corrono nelle stesse pagine arance e mele insieme a carri armati e coltelli. 

Oggi passano le frontiere con i genitori spesso di nazionalità diverse. Quando arrivano dentro consolati e ambasciate nessuno pensa a loro. Vengono trattati, lo so, come oggetti scomodi. Ogni bambino nato in Siria o Iraq ha bisogno di essere confermato perfino come essere umano. Spesso attraverso il test del dna. Troppi fra di loro finiranno in custodia a chi sa chi perché i loro genitori verranno arrestati... il rischio è che molti fra i cittadini europei rifiuteranno di aiutare questi innocenti allattati al terrore e oggi stravolti, persi, senza famiglie, né comprensione.
io no.  

Stella Pende

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