Ci aveva pensato per prima la caritas italiana che nel 2001 aveva fermato quel grande affare che la malavita romana (e napoletana) avevano praticato per anni e sempre indisturbata.
Almeno due volte alla settimana i ladri di monetine incassavano il bottino che diventava alla fine del mese addirittura un milione di euro. Fino a quando, per l’appunto la caritas aveva suggerito al sindaco Walter Veltroni di destinare il raccolto della fontana ai bisogni della povertà romana.
Un rito osservato da ogni giunta a seguire. Compresa quella di Alemanno.
Peccato che oggi il sindaco Raggi abbia cancellato questa "manna turistica” (si calcola che nel 2018 le acque della celebre fontana celebrata da La Dolce Vita di Fellini abbia accolto un milione e mezzo di euro in monete) per destinare il malloppo alla conservazione di musei e ad altri progetti sociali...
Quali? Non se parla.
Come? non se ne dice.
Gli attacchi ripetuti a Virginia non mi sono (quasi mai) giunti graditi. Spesso le sue colpe (a parte l’immenso e non proprio irresponsabile errore di bocciare le olimpiadi a Roma) sono state troppo pretestuose e forzate. Il brutto e lo sporco di Roma lei lo ha già trovato pronto e le buche di Roma non le ha certo scavate la Raggi...
Ma oggi la nostra sindaca è indifendibile. I poveri non si toccano. E la caratis insieme a Sant’Egidio sono coloro che li aiutano eroicamente e li proteggono da sempre.
Dunque se questa volta la storia delle monetine provocherà da parte dei molti infiammate polemiche non potremo che unirci fatalmente al coro.
Stella Pende
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