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mercoledì 30 dicembre 2020

Poche righe. A chi importa della violenza sui diritti umani?

Ruhollah Zam, Patrik Zaky, Zhag Zhan, Giulio Regeni



Poche righe. Righe  distratte. Ultime pagine. 
Cosi si comportano in massima parte giornali e televisioni italiane davanti alle violazioni potenti dei diritti umani che, complice il Covid, passano in questi mesi in sordina. Violazioni e violenze che, guarda caso, riguardano sempre e comunque gli attori coraggiosi di ONG, di associazioni, di gruppi che, contro i governi dittatoriali, appoggiano i bisogni, le sofferenze e l’ingiustizia subita dai fragili del mondo. 

Poche righe per raccontare la prigionia di Zhag Zhan, giovane blogger e avvocata, condannata a 4 anni di carcere. 
Nel gennaio 2019 Zhag è stata la prima ad atterrare a Whan per “documentare” gli strani casi di polmonite che uccidevano gli abitanti della città. Per settimane l’attivista ha raccolto le voci di quei poveretti, dei signori delle pompe funebri, di medici e infermiere e infine quelle dei virologi per diffonderle su YouTube. Le sue inchieste hanno aiutato i cinesi a scoprire una crisi inedita e terribile molto lontana dall’allora narrativa ufficiale. Dalle sue righe affiorava una non velata critica al governo che avrebbe dato poca importanza alla pandemia, che aveva avvisato i suoi cittadini con molto ritardo... Cercava la verità Zhag e aveva raccontato che la tragedia del suo paese era quella di aver subito una reazione di minaccia e di intimidazione da parte dei suoi governanti. Una ricerca del vero che le è costata la devastazione. È arrivata in aula in sedia a rotelle, pallida, sconvolta e il suo avvocato si è appellato al Consiglio ONU per i diritti umani. 
Da domani nessuno parlerà più di lei.

Brandelli di righe per dire che Theran e i suoi aguzzini I'hanno attaccato a una corda, cioè impiccato, il giornalista dissidente Ruhollah Zam. Il suo blog Amad News era seguito da oltre 1,4 milioni di persone. Perché? Perché circa tre anni fa il portale aveva dato voce alle numerose proteste e manifestazioni esplose contro il carovita a Mashad... Zam dettava ore, luoghi e tempi di ogni manifestazione, diventata un urlo di denuncia contro il regime infrangibile e feroce degli ayatollah. Per questo peccato, a quanto pare mortale, il nostro collega è stato giustiziato dal boia. Prima di ciò è stato, naturalmente,  torturato e obbligato ad apparire alla televisione nazionale confessando il suo pentimento per aver tramato contro i signori di Theran. La cattura di Zam è ancora nebbiosa. Dopo essersi nascosto a Parigi e aver continuato a pubblicare notizie e scandali nel suo paese, Ruhollah viene arrestato in Iraq dove lo attendeva, pare, una trappola...

E ancora e ancora... a poche settimane da questo orrendo crimine, assistiamo alla lunga, e di certo ingiusta odissea di Patrik Zaky, attivista e ricercatore dell’università di Bologna arrestato  il 7 febbraio scorso e ancora oggi blindato in una cella egiziana. La sua colpa? Quella di aver diffuso false informazioni, ma soprattutto di aver promosso proteste e manifestazioni non autorizzate. 
Stessa accusa. Stesso copione. 
Usati, come fotocopie di killer consumati, dai preti barbuti iraniani come dal presidente egiziano Al Sisi che, non contento di aver fatto torturare e ammazzare Giulio Reggeni, continua a violare il diritto di difesa di ogni cittadino. La ragione è semplice. Al Sisi sa che i governi europei, democratici e garantisti, non compiranno mai vere e definitive azioni di ribellione nei suoi confronti. Al proposito ricordo che i giudici di Roma hanno appena dimostrato la colpevolezza (due testimoni lo hanno provato) dei militari egiziani nell’assassinio di Giulio, ma l’Italia non ha ancora fatto ciò che un governo ferito a morte doveva fare: ritirare l’ambasciatore italiano dal Cairo. 
La spiegazione di tale comportamento non verrà mai svelata. 
E se accadrà saranno ancora una volta poche righe.


Stella Pende


mercoledì 23 dicembre 2020

Natale da soli. Aiutiamo i fratellini di Cuneo

Bambina sola trascina orsetto di peluche



Quello che ci aspetta è un Natale diverso, lontano dai sontuosi cenoni classici, dove le famiglie si incontrano e si abbracciano, ritrovando ricordi e radici. 

Io, eterna ottimista, ho cercato di trovare una piccola luce dentro questo buio. Ho pensato: forse, come accade spesso nell’amore (in amor vince chi fugge) questo vuoto natalizio, questa suprema festa tanto ferita ci farà ritrovare l’importanza e la vera felicità del Natale...
Forse la mancanza di nonni, figli, cognati ,di congiunti, come li chiamano, ci farà guardare in modo diverso alle penali, fatali, di quel giorno assiepato di parenti. Alla troppa invadenza  della suocera in cucina, infondo premurosa, all’austerità di un nonno, in realtà burbero benefico... È una speranza la mia, lo so. 

Bisogna dirci però che l’Europa e anche l’Italia  hanno cercato in tutti i modi di proteggere il Natale dei bambini. Per loro Gesù bambino nascerà alla solita ora e Babbo Natale arriverà la notte del 24 sulla sua slitta trascinata da renne stellate... Insomma "Il Natale resta dei bambini" è  il coro unanime. 

“Loro non devono sentire né soffrire di questa malinconia che respiriamo”
“Ai figli non bisogna negare carezze e baci”

...Peccato che ci sono anche figli, bambini, ragazzini per i quali questa promessa non può essere mantenuta. Parlo dei migliaia di figli che, per ragioni gravi di famiglia, mancanza di genitori, papa’ o mamma in carcere... passeranno il Natale in comunità dove, per carità, si farà di tutto per coccolarli a dovere, ma dovranno comunque affrontare la loro festa senza famiglia. 
A loro va tutto il mio cuore e la mia commozione. 

Ma c’è un caso a Cuneo di cui voglio parlarvi. C’è una tragedia che non mi fa dormire, che non mi fa trovare pace né ragione. 
È una brutta storia dove la mamma ci sarebbe stata. Anzi quella madre ha pregato, supplicato fino ad oggi che i suoi 4 bambini, la più piccola di sei anni, l’altra di 14 e poi due maschi di 11  e 16 anni, potessero passare almeno il giorno di Natale con lei. 
Invece no!  
I professori di cuori e di cervelli infantili, ma anche i padroni del destino di questi figli, giudici, psichiatri, assistenti sociali, hanno deciso che non solo quella madre non  potrà vedere i suoi  figli per una settimana di vacanza, ma che i ragazzini e i bambini non potranno lasciare le loro comunità nemmeno il giorno di Natale.

La storia è lunga. Cercherò di raccontarla nei passi essenziali. 
Nel marzo del 2018 la mamma in questione si separa consensualmente dal marito (i due decidono di non creare problemi ai figli con inutili guerre) con l’accordo che il padre debba vedere i figli tutti i mercoledì e nei weekend alternati. Nell’agosto dello stesso anno i bambini cominciano a rifiutarsi di incontrare il padre... 
Nel successivo mese di agosto la donna denuncia il marito per abusi sui figli (confessati dai ragazzini  soltanto in quei giorni), qualche tempo dopo il padre scrive una confessione dove ammette di aver toccato una delle bambine. Per poi rinnegarla e negarla subito dopo. “sono stato ricattato e forzato dalla mia ex moglie" dice ora. 
Così, guarda caso, dopo la denuncia quella madre viene dichiarata colpevole di alienazione familiare in quanto soggetto psichiatrico. A quel punto i bambini vengono prelevati a scuola e portati a casa dei nonni. Paterni naturalmente. Lì vengono pressati e stressati dai nonni (ci sono registrazioni al riguardo) affinché cambino la loro versione dei fatti. Il soggiorno non va bene. I nonni si dichiarano impotenti davanti ai comportamenti insopportabili dei nipoti. Così, una mattina, i carabinieri entrano dalla finestra, bloccano tutte le uscite e scortano i 4 figli in comunità. Attenzione: tutte diverse tra loro affinché non possano parlarsi. 
Fino ad oggi dove i ragazzini sono disperati. Chiedono TUTTI la stessa grazia: tornare dalla madre. 
Nel frattempo la mamma viene assistita da un noto avvocato Domenico Morace che, nonostante le  richieste  continue di ascoltare i bisogni e il dolore di quei figli, non riesce a trovare giustizia per aiutare i poverini. Inutile dire quante udienze, quanti rimandi, quante iniziative inquietanti siano entrate in questa storia dove le autorità sembrano non accettare le ragioni della mamma. Per quanto riguarda il padre, Il processo penale per accertare la verità sugli abusi subiti dai figli sarà celebrato a Gennaio... Non voglio aggiungere nulla. 

La speranza è che la verità venga, prima o poi premiata, accertata, trovata. E insieme alla verità anche la giustizia che si deve comunque  ai diritti dei bambini.

Quello che chiedo, è ovvio che deve essere una vostra scelta ,è di aiutare questi figli infelici a ritrovare la pace, la serenità e la vita. Gli unici che possono, a questo punto, “far vero” il miracolo restano il ministro della Giustizia Bonafede con i suoi sottosegretari Ferraresi e Giorgi. Non si può, non possiamo restare indifferenti e  sordi, come è accaduto sin ora, davanti a tale dramma. Non possiamo abbandonare questi figli. Dunque scrivete sui vostri social, parlate di loro, ma soprattutto firmate la petizione per chiedere l'intervento del ministero sul caso dei quattro fratellini. 

Cerchiamo di aiutarli.  
Per favore.

Vi saluto e vi auguro buone feste con un video che ha realizzato la mamma di questi ragazzi per loro.


Stella Pende





mercoledì 9 dicembre 2020

Confessione Reporter è Bielorussia: un popolo in lotta contro la dittatura



Quella che vedrete mercoledì 9 Dicembre su Rete4 è una puntata a cui teniamo tantissimo e che aprirà un sipario finora buio su uno di paesi più piccoli dell’Europa orientale, un paese però con  un cuore davvero coraggioso: la Bielorussia

il covid è stato detto, ha ingoiato tutti i fatti del mondo: è vero, e tra questi anche l’ultima eroica rivoluzione di questa terra contro Lukaschenko, efferato dittatore, che ha regnato per 26 anni mantenendo in funzione l’unico ufficio del KGB al mondo. 
Ad agosto però Lukaschenko ha perso le elezioni, vinte da una giovanissima donna Svetlana Tkhanovaskaja, ma da bravo dittatore ha pensato bene di falsificarne, come avrà fatto troppe volte, i risultati.  
Così per la prima volta il suo popolo, che ha sempre creduto in lui , lo ha rinnegato. 
A Minsk e in tutto il paese sono cominciate appassionate manifestazioni per tornare ad elezioni libere
Come tutta risposta quest’ultimo Stalin ha arrestato centinaia di oppositori, li ha picchiati e torturati nelle sue carceri... ma il popolo da 4 mesi non si arrende, ogni fine settimana la bandiera bielorussa vola nelle strade delle città e nei villaggi, è una resistenza infrangibile di cui sono soprattutto le donne l’anima e il motore...

Seguitemi in questo nuovo entusiasmante viaggio. Vi aspetto Mercoledì 9 Dicembre in seconda serata su Rete 4.


Stella Pende

Nina Baginskaya protesta contro la dittatura di Lukashenko


 

martedì 1 dicembre 2020

FtM: Confessione Reporter racconta il mondo trasgender


La puntata di Mercoledì 2 Dicembre entra nel mondo sempre molto segreto e discusso del transgender

Ma attenzione! Non pensate, come troppi fanno ancora, a tacchi a spillo, rossetti sbavati e lucciole di strada... il decadente e scontato stereotipo del trans prostituta. 
Non è più cosi, e a Confessione Reporter vogliamo scoprire insieme una particolare famiglia del transessualismo: quello che in gergo si definisce FtM: cioè ragazze e ragazzine biologicamente femmine, che dall’età della ragione desiderano con tutte sé stesse cambiare il loro sesso con quello di un maschio

Fino a ieri quelli che cambiavano sesso erano soprattutto uomini. Le donne trans si confondevano tra le lesbiche. Erano forse rassegnate alla loro sofferenza, casi rarissimi, vite tormentate. Oggi i casi di FtM sono esplosi. Aumentati del 36% rispetto a dieci anni fa. Con coraggio ed immensa determinazione affrontano anche chirurgie al limite della fantascienza.  

Vedrete immagini e ascolterete storie che non avete mai visto, ne ascoltato. Noi stessi ne siamo rimasti turbati. Ma avrete anche una grande sorpresa: le reazioni dei genitori
Una volta avere un figlio così era solo vergogna e rifiuto. Oggi invece molti genitori sono diventati capaci di ascoltare le anime dei loro figli e di accettare le nuove forme dei loro corpi. 

Seguitemi in questo nuovo entusiasmante viaggio. Vi aspetto Mercoledì 2 Dicembre in seconda serata su Rete 4 


Stella Pende