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venerdì 9 novembre 2018

Confessione Reporter: Niger, i figli della tortura

primo piano di uomo africano prigioniero


Qual’è la vera verità sulla Libia?

Sono andata in Niger, a Niamey, ma anche ad Agadez e nel deserto per dare risposta a questa domanda.

È vero che dopo le nuove leggi partite dal ministro Salvini e dal Governo Pentastellato la questione immigrazione-invasione (così la descrivono i cultori della paura popolare) pare risolta con il blocco delle partenze?

Falso.

Dall’Africa affamata e in guerra chi soffre e non vuole morire continua a partire. E questi poverini (soprattutto adolescenti e giovani donne con figli) continuano ad affrontare odissee terribili. Viaggi che durano anni dove i pochi denari messi da parte dalle famiglie sono estorti da ricattatori  che seviziano le donne e spesso uccidono i giovani. Se, e quando, finalmente arrivano al deserto del Shael gli accompagnatori (passeur), che una volta raggiungevano la terra libica in due giorni con jeep scalcagnate nel deserto, oggi non possono più (il presidente nigerino ha vietato l’immigrazione da tre anni)condurli alle porte della Libia.

Dunque chi vuole raggiungere i confini libici deve affidarsi a uomini senza scrupoli che scelgono strade alternative e pericolosissime. Per questo il deserto pullula di cadaveri, morti di cui nessuno saprà mai il nome.
E poi quando si arriva in Libia l’inferno. Mercenari affamati di denaro sequestrano ragazzi e donne e li buttano dentro magazzini e garage. Buchi neri senza un soffio di luce. Agonie e stupri sulle donne. Tutte. Senza differenza di età. Per avere i soldi dalle famiglie sempre lo stesso copione. L’arma preferita? Il cellulare. Si cominciano torture barbariche sui prigionieri (bastonate, strangolamenti, bruciature con plastica sciolta sul corpo, elettrodi) e i carcerieri fanno ascoltare al telefono le loro urla alle famiglie. 

Molti di loro soccombono. Muoiono. Altri ancora, purtroppo ancora pochi, sopravvivono come avanzi umani e vengono selezionati come soggetti fragili dall’UNHCR, l’unica organizzazione che sta facendo qualcosa per questi disgraziati. Con il  loro progetto di evacuazione dai Centri libici i responsabili dell’ONU portano i più vulnerabili con aerei umanitari in Niger. Da lì verranno mandati in Europa nelle nazioni che si offrono di ospitarli. Dalla Francia all’Olanda, dalla Svezia all’Inghilterra e molte altre . L’Italia, naturalmente, non fa parte di questo gruppo.

Chi di voi vuole ascoltare, per la prima volta senza filtri e senza censure politiche, le grida di aiuto di questi figli africani sopravvissuti alla barbarie non può perdere stasera la puntata intitolata NIGER . 
Confessione Reporter. Rete 4. Seconda serata.

Stella Pende

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