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martedì 11 febbraio 2020

For Sama. Una storia più vera che mai

protagonisti di For Sama, film di Waad Al Kateab


Davanti al dolore del suo paese non si ferma. 
Cosi la giovanissima regista siriana Waad Al Kateab, candidata all'Oscar per “For Sama”, documentario sulle pene dei siriani, è stata attrice di un lungo sit-in davanti alle Nazioni Unite per chiedere di fermare le feroci bombe sugli ospedali del Nord della Siria colpiti in questi giorni.

Vi rendete conto? 
Il dittatore-dracula Assad, non soddisfatto di aver sterminato il suo popolo, milioni di morti e di fuggitivi, non pago di aver ridotto la sua terra a cenere e macerie, continua a bombardare gli ospedali! Si gli ospedali, ammazzando, si, ammazzando medici, infermieri, neonati nelle incubatrici, feriti e civili innocenti e soli.

Nella periferia di Idlib a ovest di Aleppo (l’ultima volta che ho visto Aleppo la mattanza di quella città meravigliosa mi è rimasta negli occhi per mesi) le forze armate siriane aiutate dall’aviazione russa hanno falciato il Al Shami Surgical Hospital ad Ariha.
Più di dieci persone sono morte, feriti gravemente infermieri e medici eroici.

Dal 16 gennaio al 30 è scattata una nuova offensiva barbara che vuole riconquistare villaggi e città in mano ai “ribelli”. Peccato che in quei villaggi, in quelle terre, abitino 3 milioni di sopravvissuti innocenti, civili, famiglie intere, piccoli e grandi alunni di scuole ormai fantasma. Gente terrificata dalla morte delle bombe che Assad e i suoi compari russi hanno cacciato dalle loro case. Dalle loro vite.

270 mila nuovi sfollati. 
E, tragedia, l’80% donne e bambini. 

Non bastano 5 ospedali distrutti, 6 scuole e 7 centri di protezione civile. 
E l’Europa tace. 
E l’Italia si occupa delle scaramucce tra Salvini e chissà chi! 



Stella Pende

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