Ecco il pensiero professionale e sincero di chi curando gli animali vi dà una spiegazione reale delle vere cause del coronavirus.
Buonasera mi chiamo Cristiana Graziani, sono un medico veterinario dell'Aquila che da molti anni mi occupo di tutela dei diritti degli animali. Volevo chiederle se era possibile organizzare una trasmissione dove si possa realmente parlare della situazione drastica in cui vivono gli animali in Cina.
Mi rendo conto che su questa questione sono stati posti molti veti per paura di una drastica riduzione del import-export cosa che poi è realmente accaduta ma a ragion veduta. In tutti questi mesi si parla solo di coronavirus, si parla di ipotetiche soluzioni farmacologiche come la creazione di vaccini, si parla dei criteri diagnostici che cambiano molto spesso, si parla di tutto e di più ma non si menzionano mai gli animali. Cani, gatti, uccelli, panda che vengono crudelmente sottoposti ad atroci sofferenze prima di essere bolliti vivi.
Mi sono permessa di scriverle grazie ad una cara persona che ho conosciuto alla quale ho espresso la mia tristezza rammarico perché ancora una volta gli animali sono vittime dell'uomo, e purtroppo di questa carneficina gli animali sono il serbatoio alimentare del virus. Pertanto se non si pensa a debellare queste incivili usanze questi virus non smetteranno mai di coesistere con l'uomo.
Mi piacerebbe rimarcare in qualità di medico veterinario e non di animalista l'importanza che tutto il mondo dovrebbe porre in attenzione rispetto ai mercati di animali in Asia. Il partito animalista italiano sto tentando di avviare una pratica da indirizzare al Parlamento Europeo affinché il governo cinese metta fine a queste pratiche assolutamente non igieniche, affinché il popolo cinese sia partecipe alla scelta di chiudere i mercati degli animali in Cina. Ma chiuderli definitivamente!
Mi rendo conto che è un sogno ma volevo partire proprio con lei per portare qualche piccolo dato che mi è stato inviato da alcuni attivisti cinesi.
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