giovedì 20 luglio 2017

I bambini in ombra



Alleati a caccia del 3%. 382 parlamentari del PD: 283 deputati a Montecitorio e 99 senatori a Palazzo Madama, ma anche 49 che sono i parlamentari di alternativa popolare, 24 deputati e 25 senatori…insomma le prime pagine dei giornali ci ammorbano con i numeri del politichese che hanno affettato i nostri neuroni e anche qualche cos’altro che fa rima con quella parola…

vi ricordo invece un numero che appare scritto su pochi fogli, e che , non è di quelli citati sotto l’ombrellone dei soliti vacanzieri. Tale numero è 43.665, e corrisponde all’ultimo dato fornito dal Viminale a proposito di uomini e donne spariti e di cui non si sa più nulla. 
Ombre. fantasmi. Gente che non vuole più apparire e che scappa dalla vita. Forse da un paese dove le speranze e il domani sono già più trasparenti di loro. Altra cosa è quando si parla di bambini, cioè di minori. Più che altro neri….cioè immigrati. Più di 28.000 bambini, ragazzini e ragazzi sotto i 18 anni evaporati nel nulla. Che sarà stato di loro? Alcuni, i più fortunati, hanno attraversato i nostri confini per raggiungere un cugino, una zia, magari una mamma in Germania o in Inghilterra. Gran parte sono stati accolti (mai verbo è stato più inappropriato) dalle strutture di accoglienza, spesso carceri travestiti da comunità dove, invece che amore e futuro, questi piccoli figli ricevono odio e maltrattamenti conditi con il terrore di essere rispediti a casa. E cioè all’inferno. 

La maggior parte dei bambini soli però rimangono purtroppo intrappolati nelle reti delle bande criminali che li usano come armi infrangibili (essendo minori non possono essere perseguiti, e comunque nei riformatori ci finiscono loro e non i pesci grossi che li comandano). 

C'è qualcosa di terribile che può accadere ai più sfortunati. Proprio quello che è successo a Yousef, nero bambino nigeriano con codino. 
L' ho incontrato in un luogo protetto di cui non posso fare il nome perchè anche oggi esiste il rischio che venga rintracciato. questo piccolo bambino di 11 anni era appena arrivato alla stazione di Genova e dormiva su una panchina in attesa di un treno che lo portasse a Ventimiglia “quando una signora si e’ avvicinata e mi ha detto se volevo una bibita fresca” ha raccontato "poi mi ha accompagnato a casa sua promettendomi che poteva ospitarmi per farmi riposare un pò prima della partenza”
Yousef era sfinito ed ha accettato "gli italiani sono più buoni", ho pensato. Peccato che appena arrivato a casa il “marito” della madama gli ha offerto una strana aranciata che sapeva di polvere, dice lui. 
Da li il buio. Non un solo ricordo. 
Fino al suo risveglio in uno strano scantinato buio dove si è scoperto legato a un letto con un terribile male alla schiena. Solo due settimane dopo, scaricato su un marciapiede come uno straccio vecchio, questo figlio della Nigeria capirà che gli è stato asportato un organo importante. 
Oggi Yousef è in Francia con i suoi zii in un rifugio segreto. Sopravvive a quello squartamento, perchè di quello si tratta, con fatica. Ma cerca di guardare al domani anche se rimarrà gravemente handicappato per la vita.

Così quando aprendo i giornali nostrani saremo ancora travolti da mille fondamentali dati che ci avvertono di sondaggi sulle prossime elezioni, o anche da percentuali allarmanti  su accordi, maneggi e compagni, cerchiamo di non dimenticare questo numero di cui a pochi importa:  28.000 bambini. 
Come i nostri figli. Scomparsi. Soli. Senza famiglia. In balia della ferocia dei cattivi e della disperazione.
Per Yousef e per tutti gli altri come lui. 
Per favore.


Stella Pende

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