sabato 9 novembre 2019

Liliana Segre sotto scorta. Io mi vergogno



Io mi vergogno di essere italiana. 
So che Liliana Segre, donna comunque nobile e moderata, invita chi ha già pronunciato tali parole a non umiliare mai le nostre radici e la terra d’Italia. Onore a lei. 

Ma io non ce la posso fare. 

Mi sento umiliata proprio come cittadina italiana dalla barbarie bruta, dalla ferocia, dalla stupidità che corre in quelle minacce in rete contro di lei, contro il suo essere ebrea, contro il dolore e la solitudine che questa donna speciale ha sopportato senza mai cadere nella voglia di pietà, né di vendetta. 
Mi sento violentata dalla realtà che una signora, si una signora di 86 anni, sia oggi costretta a vivere i suoi giorni accompagnata da una scorta che la protegga contro una dannazione dalla quale questo paese non riesce a pulirsi, a separarsi: l’odio razziale. 
Un "alien" che schizza fuori dai cori di giovani folli, che lascia la sua impronta sui muri di piazze e vie. 

Un alien che cova perfino nelle vene della nostra politica.


Stella Pende

2 commenti:

  1. Mi sento nella stessa condizione. Non mi riconosco più in uqesto paese, questo clima, questi tempi.

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  2. Io mi vergogno di essere italiana quando sento una collega come me ciociara dire che è tornata D Bologna perché la trattavano da diversa. Chi voleva parlarle doveva nascondersi. Vergognatevi razzisti del nord tanto spetti con gli africani
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