Dov'è finita Peng Shuai, la più forte fra le tenniste cinesi dopo aver denunciato violenze sessuali da parte del potentissimo boiardo di governo Zhang Gaoli?
Dal giorno in cui l’atleta ha fatto esplodere la bomba in rete infatti di lei non si sa davvero cosa sia accaduto... mai più affrontato un match, mai più una parola... tranne un'ambiguissima email con foto spuntata dal nulla dove lei rassicurebbe i suoi fan:
“sto bene…ho bisogno di stare da sola”
È incredibile come i cinesi si concedano il lusso di prendere in giro il mondo intero, perché sanno che il mondo intero ha bisogno di loro! Continuano ad ammazzare colpevoli di truffa allo stato o di spionaggio, continuano a far lavorare segretamente bambini dentro cantine o garage, e, a quanto pare, continuano ad azzittire, o a far sparire, le donne coraggiose che hanno avuto la forza di denunciare una violenza subita da un loro governante.
In America il violentatore sarebbe già preda del tribunale dei media e obbligato a discoplarsi davanti ai giudici. La cina ha regole e reazioni diverse. La storia di Peng è lo specchio della condizione femminile in quella che oggi è di fatto la seconda superpotenza del mondo. Ma è anche un esame di come e quando l’occidente voglia chieder conto a quella nazione sul rispetto dei diritti umani e cioè zero. Ma l’Europa, l'America e altre paiono aver dimenticato, e anche noi, il coraggio di Peng.
il chairman e ceo della Wta -associazione di tennis femminile- Steve Simon ha ribadito alla CNN che se non si avranno vere e nuove apparizioni della campionessa della racchetta lui farà annullare tutti gli incontri di tennis stabiliti con la Cina nel 2022. Roba da centinaia di milioni di dollari.
A Steve il nostro applauso più sentito, a Peng la nostra speranza, al governo cinese...
Stella Pende
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