martedì 9 maggio 2017

Tommy e gli altri


È di  questi giorni il film di Gianluca Nicoletti sulla storia d’amore tra lui e Tommaso, figlio autistico, mi dicono a Grazia “vorremmo che tu ne scrivessi"
Sono felice per Luca. Ma io quella storia d’amore l’ho già raccontata più di una volta. Nicoletti è un amico di sempre, Tommy l’ho visto col pannolone, cosa potrò dire di più e ancora? 
E invece no. Dopo aver visto Tommy e gli altri, viaggio di Luca dentro le vite di altri ragazzi come Tommy e dei loro eroici genitori ho scoperto che la commozione che ti si attacca addosso ascoltando quelle voci, guardando quegli occhi innocenti e persi, può crescere sempre più intensa, immensa. Infinita. Ho scoperto che quel mio amico, funambolo di radio e televisioni, è riuscito finalmente a colpire duramente l’indifferenza della gente e a fare dell’autismo, malattia silenziosa e nascosta, un linguaggio universale che milioni di bambini nel mondo parlano e che milioni di genitori devono imparare nel dolore. 
Gianluca Nicoletti e sua moglie Natalia un figlio autistico non se lo aspettavano. Avevano già Filippo, sapiente grillo parlante sin dai primi vagiti e quando  è arrivato Tommy, riccioli biondi,occhi celestiali, se lo pavoneggiavano fieri sulla spiaggia di Santa Margherita di Pula dove facevamo insieme le vacanze. Proprio quella che arriva nel film a sorpresa e che ha rischiato di spaccarmi il cuore per l’ emozione. Ma Tommy non parlava. E tutti, come si fa in questi casi, offrivano le loro considerazioni: Einstein ha cominciato a parlare a 4 anni, Leonardo a 12 e così via. Poi è arrivata la vera diagnosi. Tommy era autistico. Allora Gianluca e Natalia hanno cambiato spiaggia. E vita. Lui riuscivo a vederlo di fretta in un bar o a casa di Barbara Alberti. Di Tommy non si parlava. Ma più Tommy cresceva e più Luca capiva che il silenzio era la sua condanna e di tanti bambini come lui. Così ha deciso: avrebbe fatto dell’autismo e dei suoi figli il laboratorio d’amore della sua vita. 
Il film comincia con la festa dei 18 anni di Tommy. Bambini che saltellano come marzianini appena atterrati sulla terra, “stralunati” come li chiama lui. Padri e madri che brindano. Ma Luca ricorda “Solo ai bambini si permette di essere autistici. Dunque da oggi Tommy non è più malato ma condannato a una guarigione forzata che, quando non ci saremo più, permetterà ai normali di scaraventarlo nella discarica dei malati mentali." Cercare una via di scampo per il futuro del figlio. E’ questa l’ossessione dolorosa che abita dentro  Giovanni, Rossana, Benedetta e gli genitori che Nicoletti incontra nel suo viaggio nell’Italia dell’autismo.

Stella Pende

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