Ancora una giornata di addii, di famiglie spezzate, di centinaia di anime che volano via sole, senza neppure un saluto.
La Lombardia è sconvolta, ferita mortalmente al cuore.
Le restrizioni, e i sacrifici però non sono abbastanza. Incontro gente senza mascherina al supermarket...
“ma che vuoi tu? Io non l’ho trovata”
mi dice un ragazzotto, vero gentleman, mentre mi assesta uno spintone davanti al banco dei finocchi.
“Bastava che lei mettesse un fazzoletto, una sciarpa, qualunque cosa va meglio che niente”
rispondo io e intanto penso che non bisognerebbe arrivare alla creatività interventista di una signora che, nel comasco, si è presentata al bancone con un’assorbente femminile schiacciata sulle labbra.
Perché, mi chiedo, la gente non si ingegna fabbricando mascherine fai da te o fac simili?
Un modo? Se avete un fazzoletto grande o un tovagliolo metteteci dentro, una striscia tagliata a misura, di carta per il forno. Sarete certamente più protetti che dal nulla. Me lo hanno spiegato i medici. Ma lo hanno spiegato in tanti.
Invece No: la mascherina non si TROVA e io sfido la bestia così impara!
Io?????
Io esco con guanti e mascherina, perché ho avuto la fortuna di averne “covato” in casa una scatola da anni, lasciatami da un generoso dottore quando facevo visite a una ex compagna di scuola che aveva preso l’epatite.
Ogni volta che la vedevo in bagno, pensavo: che cavolo mi servono ste maschere chirurgiche? Ma poi, chissà perché, son sempre restate lì nell’armadietto della farmacia casalinga.
Dunque tornando a bomba dicevo che ancora troppi non si arrendono alla disciplina anti-morte.
Quando esco coi cani, ne ho tre e non posso farne a meno, vedo ragazzi con in mano buste della spesa, spesso “fake”. Ne ho seguito uno per curiosità, è uscito dal portone sotto i miei occhi con lo sportone firmato Esselunga, è arrivato nello spiazzo di Largo la Foppa davanti all’edicolante, ha fumato le sue due sigarette, incontrato la sua amica, e poi è rientrato a casa senza aver comprato un beneamato tubo. Ma vedo anche signore d’età che passeggiano senza alcuna protezione (non molte ovviamente, ma ce ne sono) poi i bus che continuano ad andare e così le metropolitane, sicure chiese di questo Alien che ci sta mangiando la vita.
“Ah si? E quelli che poveracci vanno a lavorare come fanno ad arrivare nei posti di lavoro?" Insorgono gli amici coi quali parlo del suddetto argomento.
“Prendono la macchina” e loro: “perché secondo te tutti hanno la macchina?”
Esiste una famiglia di un lavoratore dove nemmeno uno dei membri possiede un autoveicolo? Se sì , non c’è un vicino cortese che sta chiuso in casa che può prestare il suo mezzo a chi sgobba nonostante tutto?
Sì, lo so, sono parole che puzzano di talebanesimo. Pazienza. Credo fermamente che se non chiudiamo tutto, proprio tutto, a parte super e farmacie e poste, per le pensioni dei vecchi, dovremmo aspettare ancora molto per vincere la guerra contro questo nemico che troppi chiamano invisibile e che, invece, è terrificantemente visibilissimo. Basta guardare i reportage e le immagini strazianti che ci arrivano sul video ogni giorno dagli ospedali dell’inferno. Basta ascoltare i consigli che i medici supplicano di seguire. Per curarci. Per salvare la nostra vita.
Stella Pende
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