lunedì 30 marzo 2020

Quarantena a casa: tra nostalgie e conti in sospeso

Scatola con foto e ricordi


Eccoci…..per rispondere a tutti gli amici e le amiche che mi chiedono cosa faccio, io che sono, diciamo, un filo elettrica, chiusa in casa a Milano...

Eh sì perché, purtroppo a Mediaset vanno in onda solamente le trasmissioni in diretta e io coi miei reportage sono tagliata fuori, niente troupe!!! Così approfitto (non ho più scuse) per mettere di nuovo mani al libro che sto scrivendo da lustri (storia di una madre coraggio che va a riprendersi il figlio foreign fighter in Siria durante la guerra) e scrivo e scrivo e riscrivo e riscrivo, perché niente di quello che produco mi soddisfa...
e mangio biscotti e mele e cioccolato Lindt con le noci e diventerò come Ave Ninchi, come una mongolfiera riccioluta...

Poi metto in ordine l’archivio... vecchie cassette di vecchi e, modestamente, memorabili interviste... come quella a Fedele Confalonieri dove fu lanciato il CAF... quella a Gheddafi fatta alle due di notte sotto una tenda arlecchino...

E poi le foto: quelle di mio figlio Nicola nano, cioè piccolissimo... allora era il bonsai di Tardelli, suo padre... ritratti di famiglia, con Sara, la prima figlia di Marco e un po’ anche la mia, che teneva in braccio suo fratello stretto stretto come un tesoro.

Immagini che ti obbligano a ricordare che il tempo della felicità, una volta almeno, è potuto esistere... poi negli album che ritrovo nel cassettone la bellezza suprema di mia madre, così presto rapita dall’abbandono di mio padre... La foto con Garcia Marquez quando in Messico (abitava nella capitale a Cale del fuego 123…) dopo un’intervista interminabile mi ha insegnato, sì proprio lui, ad usare il computer... perché io, analfabeta tecnologica, rifiutavo di abbandonare la mia Olivetti, e Vittorio Feltri, allora mio direttore, affetto dalla stessa mania, mi concedeva quel lusso... 
Vabbé non vi voglio tediare ancora... ma credo che in questi giorni molti di noi sono finiti a capofitto dentro le loro nostalgie.

Così per rallegrarvi un po’ vi racconterò di un altro dei miei attuali e importanti impegni di questi giorni disgraziati. E cioè il mio intenso e sfinente studio per l’esame della PATENTE! 
Avete capito bene????…..Sì per riprendere in anzianità avviata il permesso di guidare.
Non sto a dirvi come “ho perso” la mia patente... diciamo che ho avuto una discussione movimentata e incandescente con un vigile... finita non proprio bene...
Beh ho studiato tanto in vita mia e con vario profitto…. ma quest’esame non lo passerò mai... questi maledetti quiz vanno contro ogni rigore di logica… sono trappole infernali…bisogna rassegnarsi alle loro menzogne e, come faceva Paperino imparare a memoria le risposte. 

Un esempio per tutti???
Recita il quiz: 
“se la spia del segnale raffigurato (e il cornuto ti fa vedere il disegno della teierina dell’olio) è accesa vuol dire, PER CASO, che la vostra auto non ha più olio…eh eh eh….VERO O FALSO? VERO, imbocchi tu naturalmente….E invece manco per il ciufolo: PERCHÉ è falso. Risposta: Quel segnale significa che la pressione dell’olio non funziona……come direbbe Sordi da menaje...

Eppure dovrò farcela... immaginate la povera Stella seduta mesta in mezzo a una frotta di diciottenni affamati di guida che cerca di copiare dal computer del vicino? Nemmeno quello... perché ogni esame è diverso... Eppure gli allievi dell’autoscuola milanese che frequento io (Autoscuola delle Nazioni) sono promossi tutti. 
Perché Riccardo Morelli, il giovane professore di teoria e di guida è un asso...
Io resto il suo INCUBO!


Stella Pende

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