giovedì 25 aprile 2019

La morte non si giustifica con la morte

Come pensavo dal principio c'è l’ombra di Daesh sulla strage orribile e immensa dello Sri Lanka. 
Un Daesh che ha visto stroncate le sue file e le sue truppe prima in Iraq e in Siria nei luoghi dove aveva fatto il suo nido di morte e di buio. 
Un Daesh che vuole dimostrare al mondo che i tentacoli della sua fame di vendetta e che ritornerà a vivere e ad affiorare in Europa, come in qualunque angolo della terra, come un alien misterioso e assassino. 

Lo Sri Lanka è un paese del mio cuore. 
Ci sono stata a godere delle sue acque di vetro quando ero ancora una bambina e la sua terra praticamente sconosciuta. 
Sono arrivata per prima quando il mare ha ingoiato foreste e uomini e bambini durante lo tsunami. 
Ho visto la sua feroce guerra civile. 
Ma ultimamente quella terra era rifiorita nella sua bellezza di fiori, di mari e di animali. 
i turisti e i curiosi della felicità erano tornati. 

Oggi questo attentato mette di nuovo il paese in ginocchio. 
Oggi i cristiani, proprio loro che nel paese sono una piccola minoranza, sono spaventati di vivere. Straziati di morire. Per questo mi fa piacere dividere con voi quest’editoriale dell'Avvenire. Da tanto tempo ormai il mio quotidiano del mattino. 
E leggendolo si capirà, non buonisticamente, né fatalmente, che non è con la rabbia che si combatte la rabbia. Che non è con la violenza che si fa tacere la violenza. Ma è cercando di capire da dove arriva il male e perché, cercando, certo, di prevenire, di punire i colpevoli...

Ma non continuiamo ad accusare religioni, come la musulmana, che hanno nella loro gran parte un'anima buona. Non è col razzismo religioso stupido e ignorante che si ferma il cuore cattivo delle bombe suicide. 
No! 
Non è cosi.




Stella Pende


Editoriale Avvenire 24 Aprile 2019 Sri Lanka
donne piangono in Sri Lanka



martedì 2 aprile 2019

Utero in affitto, madri a tutti i costi


Madri a tutti i costi,

madri giovani o adulte, quasi vinte dalla loro sofferenza. Madri che non riescono ad avere figli ma non si arrendono. Questa sera noi di Confessione Reporter vi riproponiamo un tuffo nel mondo del così detto "utero in affitto", un viaggio dall'Ucraina all'Italia fino all'America, in cui genitori disperati si affidano a donne che fanno crescere dentro di loro una piccola vita.

La maternità per altri, da noi illegale, sta spesso creando polemiche e dibattiti. Giusto o sbagliato? Sfruttamento delle "mammine" che concepiscono o semplice modo per loro di arricchirsi come fosse un lavoro? 
È una realtà che viene criminalizzata da molti, la cui illegalità è stata ribadita con gran vigore dal ministro delle politiche per la famiglia Lorenzo Fontana.
Un tema di grande attualità su cui tutti siamo chiamati a riflettere. 
Non perdete il nostro reportage. 


Stella Pende