martedì 31 marzo 2020

Creatività pastorale ai tempi del Coronavirus

Padre Giuseppe Corbari ha stampato le foto dei suoi fedeli e le ha messe in Chiesa


Una piccola chiesa dalle volte dorate con i banchi tappezzati dalle fotografie dei suoi parrocchiani. Nonni e padri , mamme e figli. Tutti sorridenti. I bambini ai primi posti, e dietro genitori e famiglie. Proprio come quei fedeli usavano sedersi nel "tempo di pace"  durante la Messa. 
Padre Giuseppe Corbari, vicario parrocchiale della Chiesa dei Santi Quirico e Giulietta a Robbiano, paese della Brianza, ha deciso di riempire così, domenica scorsa, il vuoto di una messa orfana di fedeli per ragioni di sicurezza. 

"È stato il desiderio di 'vedere' comunque i miei parrocchiani durante la celebrazione. L’idea l’ho lanciata attraverso il canale Telegram della parrocchia, quello che uso sempre più spesso per passare pensieri, riflessioni e preghiere ai fedeli. Ho chiesto: se potete mandate un vostro ritratto che lo metterò in chiesa. Beh, sono stato sommerso da foto nel cellulare, ci ho messo un pomeriggio per stamparle tutte"

Creatività pastorale. 
Davanti alla banalità del male, ecco la fantasia del bene degli uomini di chiesa che non si rassegnano a restare lontani dalla loro comunità, che si impegnano, in questo tempo di Coronavirus, per combattere la solitudine dei credenti, per fargli arrivare calore e affetto.

Ma il Covid-19 ha portato nel pianeta dei pastori più rivoluzionari, per lo più semplici parroci, una nuova arma per sconfiggere il deserto delle loro chiese: quella di Internet. 
Frequentata timidamente già  dai religiosi più “moderni”, oggi la Rete è diventata la stella della crociata antivirus. I “social santi” in questo periodo pullulano letteralmente di blog di stampo clericale, video con interventi,  preghiere in streaming e rosari corali  su YouTube.  

"Quanto a Telegram abbiamo ormai almeno 250 iscritti fra le famiglie. Ma la soddisfazione più grande è trasmettere l’Eucarestia festiva in streaming e perfino gli esercizi spirituali della Quaresima"

Un esempio che perfino Papa Francesco, da sempre refrattario alle diavolerie della tecnologia, ha deciso di seguire per la sua messa domenicale nella chiesa di Santa Marta. La tecnologia però và a tutta forza soprattutto fra chi, nella Chiesa, si occupa di adolescenti e ragazzi. Chiusi oratori e incontri ecco arrendersi a Internet anche un prete novello di anni 27, assistente dell’Azione Cattolica ragazzi a Piacenza, città massacrata dal virus. 
Racconta Don Simone Tosetti "i tanti gruppi whatsup, che prima nelle classi ci hanno fatto diventare matti, oggi sono diventati le piazze virtuali e ideali per seguire da lontano queste loro vite spesso ferite da gravi perdite di nonni e genitori"

Ma c’è chi ha osato, e oserà promette, molto di più. 
Un applauso tuonante ha concluso domenica 8 marzo la messa della chiesa romana di San Gabriele dell’Addolorata. Ma non perché qualche gruppetto avesse infranto le regole entrando nella parrocchia. Applausi e canti sono arrivati infatti dalle finestre e dai balconi intorno alla basilica. I 4 sacerdoti della parrocchia , acrobati di Dio, si sono arrampicati fino al tetto dove, complice la scala antincendio, hanno portato un piccolo altare con una croce e un microfono per la diretta web. “La nostra gente non può uscire di casa? Noi preti siamo chiusi qui nella canonica? Beh nessuno ci ha vietato di celebrare la santa messa sul tetto!” In verità i quattro moschettieri dell’Eucarestia non avevano annunciato che ci sarebbe stata la celebrazione all’aperto. "Avevamo realizzato solo un breve video sul nostro canale YouTube e sulle pagine di Facebook dove uno di noi sfidava il parroco con una scommessa. Se lui l’avesse persa noi avremmo celebrato la messa sul tetto"  Detto fatto. Il parroco perde la scommessa misteriosa e si parte all’assalto dei tetti. 
La celebrazione è avvenuta accanto al campanile e vicino alle parabole satellitari. Il suono amico delle campane ha annunciato l’inizio, l’amplificazione e lo streaming hanno fatto il resto. Risultato tutto, o quasi, il quartiere Don Bosco intorno alla parrocchia, ha seguito commosso ed entusiasta la messa dal vivo. 
Non basta. L’inventività pastorale dei 4 Don è un fiume in piena. 
È nata così una sitcom: "Vita di Canonica", una specie di telefilm a puntate dove si racconta la vita dei presbiteri nel quotidiano: dalle pulizie di fino, alla cucina di prelibatezze fino alla preparazione delle prossime invenzioni. "Questi giorni di paura hanno bisogno di essere illuminati da sorrisi e noi cerchiamo di regalarli a chi  ne ha più bisogno". Un’occasione per questi preti giovani di uscire finalmente dal seminato e dal vestito disutile del prete burocrate. 

Così, fra i parroci creativi ci sono anche quelli che si ispirano all’arte. 
Don Francesco Pesce, anima e motore della Chiesa della Madonna dei Monti a Roma ha chiamato il suo blog privato: ConAltriOcchi
Il blog si presenta preceduto da un quadro di Picasso, accompagnato da una celebre frase del pittore genio che diceva:  “C’è un solo modo per vedere le cose finché qualcuno non ce le fa vedere con altri occhi”
Al seguito, per i seguaci del blog, riflessioni del Don, ma anche meditazioni corali in streaming. “Covo la speranza che la tragedia del Coronavirus ci aiuterà a trovare quel senso della comunità che avevamo forse perso” mi dice padre Francesco "Oggi i giovani del quartiere si occupano degli anziani con un altro impegno e quando vado a suonare i citofoni delle famiglie difficili, che ho sempre seguito, non sento più gente che litiga e urla dalle case…sarò un illuso? Continuo a credere che il dolore possa diventare una colla d’amore” Vero. 
Tanto che gli iscritti al blog di don Pesce superano ormai i 250. 

Infine l’inventività dei Don Matteo italiani non si ferma neanche davanti all’assenza di mezzi tecnologici. Ce lo insegna padre Andrea Vena, parroco di Bibbiano, che non avendo Internet nella sua parrocchia si è affittato una piccola Apecar, ci ha caricato sopra la statua azzurra della Santa Vergine e va in giro per i quartieri con un microfono a benedire e a consolare i suoi fedeli. 
"Ho chiesto prima il permesso al sindaco" dice Don Andrea soddisfatto "ma non credevo di ottenere tanti successi: la gente accoglie il passaggio della Madonna con canti e applausi dalle finestre. È un modo per far capire agli italiani che la Chiesa non li lascerà mai soli". Sante parole.


Stella Pende

lunedì 30 marzo 2020

Quarantena a casa: tra nostalgie e conti in sospeso

Scatola con foto e ricordi


Eccoci…..per rispondere a tutti gli amici e le amiche che mi chiedono cosa faccio, io che sono, diciamo, un filo elettrica, chiusa in casa a Milano...

Eh sì perché, purtroppo a Mediaset vanno in onda solamente le trasmissioni in diretta e io coi miei reportage sono tagliata fuori, niente troupe!!! Così approfitto (non ho più scuse) per mettere di nuovo mani al libro che sto scrivendo da lustri (storia di una madre coraggio che va a riprendersi il figlio foreign fighter in Siria durante la guerra) e scrivo e scrivo e riscrivo e riscrivo, perché niente di quello che produco mi soddisfa...
e mangio biscotti e mele e cioccolato Lindt con le noci e diventerò come Ave Ninchi, come una mongolfiera riccioluta...

Poi metto in ordine l’archivio... vecchie cassette di vecchi e, modestamente, memorabili interviste... come quella a Fedele Confalonieri dove fu lanciato il CAF... quella a Gheddafi fatta alle due di notte sotto una tenda arlecchino...

E poi le foto: quelle di mio figlio Nicola nano, cioè piccolissimo... allora era il bonsai di Tardelli, suo padre... ritratti di famiglia, con Sara, la prima figlia di Marco e un po’ anche la mia, che teneva in braccio suo fratello stretto stretto come un tesoro.

Immagini che ti obbligano a ricordare che il tempo della felicità, una volta almeno, è potuto esistere... poi negli album che ritrovo nel cassettone la bellezza suprema di mia madre, così presto rapita dall’abbandono di mio padre... La foto con Garcia Marquez quando in Messico (abitava nella capitale a Cale del fuego 123…) dopo un’intervista interminabile mi ha insegnato, sì proprio lui, ad usare il computer... perché io, analfabeta tecnologica, rifiutavo di abbandonare la mia Olivetti, e Vittorio Feltri, allora mio direttore, affetto dalla stessa mania, mi concedeva quel lusso... 
Vabbé non vi voglio tediare ancora... ma credo che in questi giorni molti di noi sono finiti a capofitto dentro le loro nostalgie.

Così per rallegrarvi un po’ vi racconterò di un altro dei miei attuali e importanti impegni di questi giorni disgraziati. E cioè il mio intenso e sfinente studio per l’esame della PATENTE! 
Avete capito bene????…..Sì per riprendere in anzianità avviata il permesso di guidare.
Non sto a dirvi come “ho perso” la mia patente... diciamo che ho avuto una discussione movimentata e incandescente con un vigile... finita non proprio bene...
Beh ho studiato tanto in vita mia e con vario profitto…. ma quest’esame non lo passerò mai... questi maledetti quiz vanno contro ogni rigore di logica… sono trappole infernali…bisogna rassegnarsi alle loro menzogne e, come faceva Paperino imparare a memoria le risposte. 

Un esempio per tutti???
Recita il quiz: 
“se la spia del segnale raffigurato (e il cornuto ti fa vedere il disegno della teierina dell’olio) è accesa vuol dire, PER CASO, che la vostra auto non ha più olio…eh eh eh….VERO O FALSO? VERO, imbocchi tu naturalmente….E invece manco per il ciufolo: PERCHÉ è falso. Risposta: Quel segnale significa che la pressione dell’olio non funziona……come direbbe Sordi da menaje...

Eppure dovrò farcela... immaginate la povera Stella seduta mesta in mezzo a una frotta di diciottenni affamati di guida che cerca di copiare dal computer del vicino? Nemmeno quello... perché ogni esame è diverso... Eppure gli allievi dell’autoscuola milanese che frequento io (Autoscuola delle Nazioni) sono promossi tutti. 
Perché Riccardo Morelli, il giovane professore di teoria e di guida è un asso...
Io resto il suo INCUBO!


Stella Pende

giovedì 26 marzo 2020

Cina: da untori a buoni samaritani

medici cinesi atterrati in Italia per aiutare a combattere il Coronavirus


Adesso sono santi, eroi o samaritani eccellenti. 

I cinesi. 

Ho baruffato una vita con mio figlio Nicola che non ha mai avuto un trasporto eccellente per il popolo giallo... 
"Ma smettila! In Cina ho conosciuto ragazzi, professori, scrittori meravigliosi!" 
Ma lui ama gli animali e l’uso e l’abuso che ne fa da sempre gran parte del popolo cinese non gli permette la giusta obiettività.

Comunque forse anche noi abbiamo perso la retta visione della realtà. 

Improvvisamente la Cina da “untore” diventa la salvezza e l’amicizia. Gli italiani hanno memoria nebbiosa. Basta leggere, e non finirò mai di raccomandarlo, “Spillover”, sublime tomo pubblicato da Adelphi e firmato da David Quammen, scrittore americano straordinario, che per 4 anni ha studiato, girando ogni mondo, virus e pandemie di ogni razza... seguendo gli scienziati al lavoro nelle foreste congolesi, visitando le fattorie australiane e i mercati delle caotiche città cinesi. Tutto per capire come le zoonosi (virus che gli animali selvatici, pipistrelli, pangolini, tartarughe) possono arrivare all’uomo. Cinquecento pagine che si bevono, credetemi, in pochi giorni per ricostruire una mappa perfetta e inquietante della strada compiuta da questi Alien che si annidano nelle nostre cellule. Che fiaccano e poi uccidono il nostro corpo.
Ma  se proprio non avete ancora letto Spillover, basta andare di poco indietro nel tempo. 

Parliamo per esempio della molto citata Sars, la sindrome respiratoria acutissima  causata dal virus Sars-Cov, e cioè una parente strettissima del Covid-19. 
Beh apparve la prima volta, guarda caso, nella zona di Canton nel 2002. Camminò fino al 2003 provocando 800 morti, molta paura e sofferenza. I virologi eccellenti di quel tempo spiegarono che il virus era arrivato da certi banchetti colorati del mercato del pesce cinese dove, ancora una volta pipistrelli, gufi, zibetti e procioni giacevano già squartati, o in attesa di esserlo, mischiati al pescato universale. 
Quale fu la reazione del governo cinese allora? Restare chiuso dentro la censura più potente e non informare né i paesi confinanti, né l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Fin quando nel 2003, una spiata lo obbligò a confessare. 

Un copione che si è ripetuto precisamente anche oggi. 

Il governo cinese ha avuto i primi casi di Coronavirus già a settembre. Ma, come d’abitudine, ha pensato di cavarsela tacendo. Poi quando i morti in Cina sono diventati un oceano ha pensato bene di carcerare la popolazione “colpevole” in casa. Bastonando i vecchi che uscivano di nascosto per mangiare, arrestando i disubbidienti. Certo così facendo ha fermato il virus (ma l’ha fermato davvero?), ma intanto ha permesso che il mondo fosse contagiato dalla loro colpa. 

Al proposito David Quammen racconta in un’intervista al New York Times che i commercianti cinesi della zona di Whuan “vanno a fare la spesa” in certe grotte zeppe di pipistrelli, li catturano, e vivi o morti, li vendono al mercato. Una cultura, qualcuno la chiama così, io la chiamo BARBARIE, che nessun governo dittatoriale (dunque per loro sarebbe anche facile) ha mai voluto cambiare nel corso degli anni. Anzi, nonostante gli appelli, le richieste degli organi dell’ONU, dell’Europa animalista e no, di arrestare lo sterminio di cani, gatti e di qualunque animale sia dotato di respiro (perché troppi di loro mangiano qualunque bestiola che si muove) i banchetti con animaletti e animaloni restano per i cinesi molto alla page. Le vendite ai mercati non sono mai state fermate. Con l’aggravante che l’infame commercio non avviene più dentro villaggi sperduti nelle giungle cinesi, ma nelle capitali più popolose del paese. 

Io chiedo: cosa sarebbe accaduto a qualunque nazione colpevole di  aver impestato il mondo con una pandemia cattiva e mortale come il Coronavirus? Beh l’isolamento, le sanzioni o almeno la richiesta di veder cadere il governo mendace...
Ebbene mai accaduto nulla di tutto questo. Anzi. 

Oggi la Cina vende la sua faccia menzognera come quella di una Madre Universale che viene al soccorso di tutti (spagnoli, serbi, coreani etc), perché manda in Italia i suoi medici, e i suoi scienziati. Perché 3 milioni di mascherine sono atterrate da Pechino con hostess smaglianti e sorridenti. Inoltre signori cinesi eleganti come principi visitano l’ospedale Spallanzani e i burocrati fanno inchini alla Regione Lombardia. Tutto per rafforzare la propaganda del presidente Xi Jinping, che riempie tv e radio, le sue e quelle del mondo, dei suoi proclami samaritani. 

Perché? 

Perché, come dice Vittorio Ferla ne Linkiesta, diretta da Christian Rocca, la Cina rappresenta un polo commerciale troppo importante per l’Italia. Inoltre il nostro paese è il partner europeo di Belt and Road, massiccio progetto infrastrutturale del presidente cinese. Progetto voluto strenuamente dal nostro governo. 

Così, finita o alleggerita la pandemia, seminato il dolore e lo strazio per morti e amati scomparsi, rischiamo di portarci dentro un senso di qualche gratitudine per questa moderna e feroce dittatura. Mai criticata per carità. 

Che dire? 
Mi piacerebbe invece che un ricordo restasse come un tatuaggio nella memoria dolorosa di questo tempo: la faccia giovane e un po’ sognante, del dottor Li Wenliang, quel giovane medico che mesi prima del diffondersi della pandemia cercò disperatamente di avvertire la popolazione attraverso Internet, e che fu duramente punito (non sappiamo ancora come) per aver invocato la verità. 
Una vendetta conosciuta invece è che il Corona Virus ha ucciso il giovane coraggioso che lo voleva fermare. Purtroppo solo ieri la Cina ammette di aver sbagliato col dottore. 
E scarica la colpa sulla sua polizia. 


Stella Pende

mercoledì 25 marzo 2020

Quell'Alien traditore che vinceremo!

ragazzo con mascherina per proteggersi da coronavirus


Sì avete ragione è uno Tsunami che porta via tutto e tutti. 
Un Alien misterioso, subdolo che talvolta si annuncia in tutta la sua cattiveria, uccidendo in un batter d’occhio. E altre, magnanimo, si accontenta di sfiorare soltanto le sue vittime. Agganciandole con i suoi artigli, schizzandole pacatamente col suo veleno... per poi lasciarle andare sapendo che non potranno mai dimenticarsi di lui. 

Un mostro killer dalle sembianze bugiarde di un piccolo pianeta di corallo. Ma che non fa sconti neppure alle stelle (ieri si è presa Lucia Bosè, la regina di Madrid), né ai divi del calcio, sappiamo che ha visitato anche Paolo Maldini e la sua famiglia. Ma non grazia neppure i giganti della letteratura. Si mormora che abbia contagiato perfino Alberto Arbasino, acrobata della scrittura, defunto da poche ore nella sua casa. 

Soprattutto gli piace divorare umani fragili, indifesi, come le migliaia di nonni, di mogli, di mamme, di figli amati che l’Italia piange oggi. Siamo in guerra, dicono. No! Non è una guerra. Io, purtroppo la guerra la conosco bene. Non ne ho perso una da Sarajevo in poi. 

In guerra, sai qual’è il tuo nemico, lo vedi al di là di quelle case martoriate,  senti i suoi spari, annusi la paura della morte...
Alien Covid-19 invece è un traditore invisibile, è l’impensabile, qualcosa che ci è arrivato addosso come la più assurda, la più inaspettata delle mattanze. Una furia che ci ha travolto alle spalle. Qualcosa che oggi ci obbliga a vivere, almeno così accade a me, dentro un film di fantascienza horror sia come attori, ma anche come spettatori. 

Alien non sa però che la fine di questo film, che ci ha tanto terrorizzato, non vedrà la vittoria della sua brutalità. Nel finale della pellicola horror che ci ha costretto a guardare e a vivere,  all’improvviso, quando meno se lo aspetta arriveranno un uomo, forse una giovane donna, magari un gruppo di combattenti e coraggiosi ricercatori. E loro dopo aver passato notti e giorni e mesi in un grande o piccolo laboratorio, troveranno l’antidoto a questa morte impensabile. Perché la scienza, regno del pensabile  e dell’intelligenza vincerà ancora una volta per la vita. 
Basta aspettare ragazzi. Chiusi in casa con le persone che amiamo.


Stella Pende

martedì 24 marzo 2020

Coronavirus... non è il momento di polemizzare!

Dott.Maria Rita Gismondi nel suo studio


E la rabbia comincia a contagiare la paura, come temevo..

Oggi un gruppo di esimi scienziati se la prendono tardivamente con la dottoressa Gismondi, rea di aver minimizzato sul pericolo del Corona virus il 23 febbraio....
vorrei chiedere, guardandoci negli occhi virtualmente, chi di noi non ha in principio un filo minimizzato pensando che mai sarebbe arrivata l’ Apocalisse???

Mi risponderete che Noi gente siamo umani generici e che la dottoressa è una grande scienziata... d’accordo, avrà all’inizio dello Tsunami previsto e temuto solo un lieve terremoto… ma quanti scienziati sul globo terraqueo hanno sbagliato??? forse troppi.

Il Covid 19 è un Alien sconosciuto...una zoonosi difficile da diagnosticare e da curare...la dottoressa, suprema virologa del Sacco, ci sta dando ogni giorno informazioni Importanti che vengono dal suo impegno H24.

Attenzione! Il peggior scenario che può aprirsi in questa nostra terra tormentata è proprio quello di affondare nel pozzo nero della polemica.

No per favore: in questo momento c’è bisogno si di verità ma soprattutto di pietas, di pace, di complicità..

Per favore.    


Stella Pende

lunedì 23 marzo 2020

Pensieri... stiamo sottovalutando la situazione?

ragazza di profilo indossa mascherina chirurgica per proteggersi da coronavirus


Ancora una giornata di addii, di famiglie spezzate, di centinaia di anime che volano via sole,  senza neppure un saluto. 

La Lombardia è sconvolta, ferita mortalmente al cuore. 
Le restrizioni, e i sacrifici però non sono abbastanza. Incontro gente senza mascherina al supermarket...

“ma che vuoi tu? Io non l’ho trovata” 
mi dice un ragazzotto, vero gentleman, mentre mi assesta uno spintone davanti al banco dei finocchi. 
“Bastava che lei mettesse un fazzoletto, una sciarpa, qualunque cosa va meglio che niente” 
rispondo io e intanto penso che non bisognerebbe arrivare alla creatività interventista di una signora che, nel comasco, si è presentata al bancone con un’assorbente femminile schiacciata sulle labbra. 

Perché, mi chiedo, la gente non si ingegna fabbricando mascherine fai da te o fac simili? 
Un modo? Se avete un fazzoletto grande o un tovagliolo metteteci dentro, una striscia tagliata a misura, di carta per il forno. Sarete certamente più protetti che dal nulla. Me lo hanno spiegato i medici. Ma lo hanno spiegato in tanti. 
Invece No: la mascherina non si TROVA e io sfido la bestia così impara! 

Io????? 
Io esco con guanti e mascherina, perché ho avuto la fortuna di averne “covato” in casa una scatola da anni, lasciatami da un generoso dottore quando facevo visite a una ex compagna di scuola che aveva preso l’epatite. 
Ogni volta che la vedevo in bagno, pensavo: che cavolo mi servono ste maschere chirurgiche? Ma poi, chissà perché, son sempre restate lì nell’armadietto della farmacia casalinga. 

Dunque tornando a bomba dicevo che ancora troppi non si arrendono alla disciplina anti-morte. 
Quando esco coi cani, ne ho tre e non posso farne a meno, vedo ragazzi con in mano buste della spesa, spesso “fake”. Ne ho seguito uno per curiosità, è uscito dal portone sotto i miei occhi con lo sportone firmato Esselunga, è arrivato nello spiazzo di Largo la Foppa davanti all’edicolante, ha fumato le sue due sigarette, incontrato la sua amica, e poi è rientrato a casa senza aver comprato un beneamato tubo. Ma vedo anche signore d’età che passeggiano senza alcuna protezione (non molte ovviamente, ma ce ne sono) poi i bus che continuano ad andare e così le metropolitane, sicure chiese di questo Alien che ci sta mangiando la vita. 

“Ah si? E quelli che poveracci vanno a lavorare come fanno ad arrivare nei posti di lavoro?" Insorgono gli amici coi quali parlo del suddetto argomento. 
“Prendono la macchina” e loro: “perché secondo te tutti hanno la macchina?” 
Esiste una famiglia di un lavoratore dove nemmeno uno dei membri possiede un autoveicolo? Se sì , non c’è un vicino cortese che sta chiuso in casa che può prestare il suo mezzo a chi sgobba nonostante tutto? 

Sì, lo so, sono parole che puzzano di talebanesimo. Pazienza. Credo fermamente che se non chiudiamo tutto, proprio tutto, a parte super e farmacie e poste, per le pensioni dei vecchi, dovremmo aspettare ancora molto per vincere la guerra contro questo nemico che troppi chiamano invisibile e che, invece, è terrificantemente visibilissimo. Basta guardare i reportage e le immagini strazianti che ci arrivano sul video ogni giorno dagli ospedali dell’inferno. Basta ascoltare i consigli che i medici supplicano di seguire.  Per curarci. Per salvare la nostra vita. 


Stella Pende

domenica 22 marzo 2020

Sparare sulle ONG ai tempi del Coronavirus... VERGOGNA!

Operatori Medici Senza Frontiere all'ospedale di Codogno per emergenza Coronavirus


Poiché, tanto per cambiare, ha cominciato a girare in rete il solito ritornello sulle ONG "Dove cazzo stanno quei bastardi di Medici Senza Frontiere che ci hanno impestato con gli immigrati etc…" vorrei rispondere a chi potrebbe ancora credere (e purtroppo tali individui esistono anche tra teste alquanto pensanti) a queste fandonie criminali. 

DUNQUE,
Medici Senza Frontiere, come Emergency, Cesvi e tante altre organizzazioni sono già in super azione sul territorio italiano. Gli operartori di MSF lavorano e hanno lavorato fianco a fianco di medici e infermieri a Codogno e a Lodi (per favore guardate il loro sito) ed Emergency sta lavorando a Milano aiutando i vari ospedali. 

Non solo.

Un esempio per tutti? Sandra Napoleoni, medico anestesista, soldato di Emergency, ONG  per la quale ha lavorato combattendo Ebola e colera dovunque in Africa, è stata richiamata oggi dall’ospedale Brotzu di Cagliari per coordinare reparti e medici. 

Che vergogna sfruttare ancora una volta politicamente questa tragedia italiana per tirar la volata ai nemici dell’accoglienza e dell’immigrazione! 

CHE VERGOGNA!

venerdì 20 marzo 2020

Ragazza italiana: Cari leader di tutto il mondo... "grazie"

Ragazza scrive sul proprio diario


Il testo che segue è stato scritto da una ragazza italiana di 20 anni. 
Arrivate fino alla fine... da brividi.

GRAZIE! 
Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere  che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare  e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame, i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc etc, quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa  i distillati, quelli che ogni anno combattono contro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson, grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perché non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto. 
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova,  senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perché se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai  controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi  nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato, le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con l'Italia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie!

martedì 17 marzo 2020

Philippe Daverio al Premier inglese: Ecco chi sono gli Italiani

Philippe Daverio


Voglio condividere con voi questo pensiero di Philippe Daverio, amico visionario e amato che ricorda a quel fesso del Premier inglese e all’Europa intera che ci ha sbeffeggiato sino a pochi attimi fa, chi e come sono Gli Italiani.
Non credo di aver mai provato orgoglio e felicità nel sentimento di essere italiano...Oggi ne sono pervasa è conquistata.

Sto a casa e scrivo...
Aspettando che la grande scopa del Manzoni la smetta e sono felice di non essere anglicano upper class, ma banale cattolico afflitto da pietas; 
Ho aspettato un po' a scrivere, speravo di aver capito male. Invece il Primo Ministro del Regno Unito, intendeva dire proprio ciò che ha detto: “Abituatevi a perdere i vostri cari”. 
Boris Johnson si è laureato ad Oxford con una tesi in storia antica. È uno studioso del mondo classico, appassionato della storia e della cultura di Roma, su cui ha scritto un saggio. Ha persino proposto la reintroduzione del latino nelle scuole pubbliche inglesi.
Mr. Johnson, mi ascolti bene.
Noi siamo Enea che prende sulle spalle Anchise, il suo vecchio e paralizzato padre, per portarlo in salvo dall’incendio di Troia, che protegge il figlio Ascanio, terrorizzato e che quella Roma, che Lei tanto ama, l’ha fondata.
Noi siamo Virgilio che quella storia l’ha regalata al mondo.
Noi siamo Gian Lorenzo Bernini che, ventiduenne, quel messaggio l’ha scolpito per l’eternità, nel marmo.
Noi siamo nani, forse, ma seduti sulle spalle di quei giganti e di migliaia di altri giganti che la grande bellezza dell’Italia l’hanno messa a disposizione del mondo.
Lei, Mr. Johnson, è semplicemente uno che ci ha studiato.
Non capendo e non imparando nulla, tuttavia.
Take care.

Philippe Daverio


 

giovedì 12 marzo 2020

I nostri amici sono al sicuro! Sospendiamo le visite ai canili per contenere l'epidemia COVID-19

Cane in recinto al canile


Vi riporto per intero l'email scritta da Gigi Raffo, responsabile di molti grandi canili in Italia, che chiede giustamente di sospendere visite e assembramenti di persone nel canile comunale di Milano. 
Aiutatemi a fare capire che i cani saranno accuditi, lavati e coccolati. Ma se risulta positivo uno degli addetti ai lavori e si sarà costretti a chiudere tutto che ne sarà dei nostri amici pelosi?



Oggetto: COVID - 19 (Coronavirus)
A tutti gli interessati e ai responsabili del comune per i servizi di controllo e gestione del PCRM nonché al dirigente sanitario scrivo in merito all accesso al parco canile di visitatori e volontari che credo debba essere interrotto per almeno 15 giorni.
Nonostante le Vostre pregresse comunicazioni e quelle del dirigente sanitario ritengo che in ottemperanze al DPCM si debba tenere chiuso per almeno 15 giorni e si debba ridurre il numero del personale in forze, in alternanza, al fine da garantire un turn over del personale in caso di casi di positività.
Precisiamo però che il DPCM del 9 marzo 2020 detta delle misure volte a contenere e contrastare il diffondersi del virus COVI-19 (http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278). In questo senso il decreto dispone che:
  • "sull'intero  territorio  nazionale è  vietata  ogni  forma  di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico".
Il decreto estende all’intero territorio nazionale le disposizione dettate dall'art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, anche nella parte in cui dispone che: “è da evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per  gli  spostamenti  motivati  da comprovate esigenze lavorative  o  situazioni  di  necessità  ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Saranno pertanto presenti sulle nostre strade dei posti di blocco e le forze dell’ordine potranno chiedere di esibire o di sottoscrivere un'auto-dichiarazione nella quale si evidenzia che il viaggio è determinato da:
  • comprovate esigenze lavorative;
  • situazioni di necessità;
  • motivi di salute;
  • rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Nell’auto-dichiarazione è comunque possibile fare delle dichiarazioni riguardo la scelta espressa in forma scritta e per esteso. La dichiarazione è fatta sotto la propria responsabilità e, se mendace, è passibile nei termini di legge.
Vi abbiamo riportato sinteticamente gli estremi della normativa vigente, affinché ognuno di voi possa valutare in autonomia se, in caso di richiesta, il fatto di recarsi in canile per svolgere la propria attività di volontariato, possa essere ricompresa in uno dei quattro casi sopra elencati.
Il fatto che il Presidente del Consiglio dei Ministri abbia parafrasato il Decreto definendolo come provvedimento “Io resto a casa”, dovrebbe dare un’indicazione piuttosto chiara al tipo di interpretazione da dare alle norme in esso contenute.
L’unica cosa che possiamo garantire è che, laddove qualcuno si recasse a fare un turno in canile, e ciò risultasse dal calendario dei turni e dalle firme apposte sul registro, il dirigente di struttura potrà, se richiesto, rilasciare una dichiarazione, che certifica la presenza della persona nel turno indicato. Per il resto ognuno di voi potrà decidere quale condotta sia meglio tenere.
Laddove intendiate cancellare dei turni in precedenza programmati, vi chiediamo la cortesia di procedere come di consueto.
Dobbiamo invece per il momento sospendere i percorsi di affiancamento dei volontari in formazione, dato che il personale sarà totalmente impegnato nelle attività di accudimento dei cani e gestione delle attività di capitolato.
Essendoci già oltre 30 persone in forza al PCRM credo che la struttura sia al limite e non possa accogliere ulteriori risorse umane al suo interno;
Sicuri di un tempestivo riscontro
Cordiali saluti
Pierluigi Raffo

lunedì 2 marzo 2020

Harrison Ford: dobbiamo aiutare la nostra Terra e non soffocarla con i nostri eccessi

Harrison Ford e il cane protagonisti del film "Il richiamo della foresta"


Prima di riposare ho letto un’intervista di Harrison su Famiglia Cristiana (trovo sempre grandi ispirazioni sul settimanale cattolico, e oggi Avvenire è il primo quotidiano che leggo ogni giorno). 
Quant’è fusto e straordinario Harrison Ford?
Da Blade Runner a Indiana Jones è uno dei pochi attori americani che continua il ruolo dell’eroe anche fuori da set. Bello, segreto, impegnato nelle cause giuste...

Beh oggi Harrison arriva sui grandi schermi con “Il richiamo della foresta”, dalla grande opera di Jack London. Lì si racconta la storia dell’amicizia suprema  tra un cane e un uomo... Nell’occasione Ford approfitta per spiegare che negli ultimi anni abbiamo soffocato (stuprato) la natura con i nostri eccessi, e forse la natura adesso ce lo fa capire. Ce lo fa pagare. 
Oggi dobbiamo capire che altro non siamo che un piccolo soffio dell’immenso creato. Dobbiamo aiutare la nostra terra e rispettare i suoi abitanti: dalla marmotta pelosa alle querce, giganti del verde, dai ruscelli puri agli oceani . Dalle montagne azzurre ai fiumi  che tanto abbiamo imbrattato. 
Così io credo che troppi cinesi, che vanno aiutati per carità, hanno stuprato, violentato, ucciso animali di tutti i tipi. E gli animali squartati, urlanti, disperati gli hanno voluto passare una piccola peste che colpiva solo loro. 
Speriamo che questa loro tragedia, e la nostra paura, ci serva a capire che la Grande Natura va amata e protetta.
Che gli animali non devono più soffrire.  


Stella Pende