giovedì 21 febbraio 2019

Figlio padre

bambino accucciato solo nel buio con la testa fra le gambe


Oggi i giornali raccontano la storia triste di Filippo, che ha vegliato la mamma morta per un giorno. 
Solo dopo 24 ore dopo la morte di sua madre infatti quel figlio ha trovato il coraggio di affacciarsi sul terrazzo per cercare aiuto. 
“ La mamma è tutta nera” pare abbia detto piangendo alla vicina che si è precipitata.

Invano. 
Il bambino era in stato confusionale. La mamma immobile sul divano. La casa una furia di cartacce e di polvere.

Solo pochi mesi fa il tribunale dei minori aveva chiesto un provvedimento d’urgenza per trovare un’alternativa allo stato di abbandono del ragazzino. 

Filippo non ha mai avuto un padre. La madre era malata di cuore e molto depressa.
Spesso il piccolo saltava le lezioni della scuola apparentemente senza motivo. 
Oggi la ragione delle sue assenze è fatalmente chiara: Filippo cercava di stare accanto alla mamma per curarla. 
Un figlio tanto piccolo che è diventato genitore di quella madre malata e un po’ perduta. 
Per salvarla.

Non ci è riuscito.


Stella Pende



mercoledì 20 febbraio 2019

Il pakistan talebano assolve l'assassino di una figlia

Sana Cheema


In Pakistan Sana Cheema, figlia di 25 anni, dagli occhi carboni e il sorriso leale è stata uccisa nell'Aprile scorso da 11 soggetti umani (non si può chiamarli uomini) della sua famiglia. 

Suo padre Mustafà lo ha confessato al poliziotto incaricato dell’indagine, il quale è stato prontamente trasferito e affondato in qualche ufficietto di villaggio sperduto. Tutto per aver osato esibire una prova della colpevolezza del padre e di seguito di tutta la famiglia. 

La ragazza viveva a Brescia, in Italia, e avrebbe voluto sposare un italiano di cui si era innamorata. Ma Sana era stata promessa dalla famigliola a un altro signore. Dopo averla convinta a rientrare in patria il genitore, con l’aiuto dei maschi della famiglia, l’ha strangolata perché Sana si ostinava a negare il matrimonio combinato. 

Igiudici hanno assolto tutti gli imputati per mancanza di prove vere. 

“Se è questa la giustizia islamica meglio prepararsi” 
ha detto Salvini. 
Chi avrebbe mai detto che ci saremmo trovati nell’occasione di essere d’accordo con lui? 


Stella Pende

lunedì 11 febbraio 2019

Uccise dalla femminilità



Era una ragazza nepalese di 21 anni. Giovane e sottile come una gazzella.
Si chiamava Parwati Bogati.
Adesso nessuno la  chiama più.

È morta soffocata nell’incendio della capanna dove la famiglia, e forse il fidanzato, la costringevano a vivere almeno sei giorni al mese. Perché Parwati aveva le mestruazioni.
Era impura. sporca. Intoccabile.

Si, oggi nel 2019 la "chhaupadi”, l’usanza barbarica di allontanare come impestate le donne che hanno le mestruazioni, o che hanno appena partorito, è ancora in voga. Una pratica indù che è stata proibita dalla legge nepalese solo nel 2017 ma che nelle zone rurali del Nepal e in quelle dell’india è ancora seriamente osservata.

Non importa se centinaia di donne sono morte negli incendi provocati da fuochi accesi per riscaldarsi.
bambine, fanciulle, ma anche madri con figli, sono condannate chissà ancora per quanto a pagare con il disprezzo e con la vita il prezzo di essere nate donne.


Stella Pende