Bastonati a sangue e poi lasciati morire a terra come stracci. Violentati con scariche elettriche e poi evaporati da carceri e penitenziari. Messi davanti a un muro e costretti a rialzarsi per morire in piedi come gli ordinano gli aguzzini della Guardia Nacional. quegli assassini che dopo ogni colpo sghignazzano tra di loro come davanti a una lotteria vinta.
Così la dittatura venezuelana “ringrazia” oggi gli studenti che lottano contro la feroce repressione del presidente Maduro che solo dal mese di aprile ha arrestato 1668 persone.
Il paese ogni giorno di più diventa prigioniero della follia marxista e surreale del degno erede di Chavez. L’economia affoga in un’inflazione che bolle, il governo e il tribunale supremo hanno bloccato il lavoro del parlamento.
Nicolás Maduro, presidente della Repubblica Boliviana del Venezuela |
Una nazione che non può legiferare si definisce da sola: totalitaria e contro i diritti dell’uomo.
“Mio figlio manifestava civilmente con altri ragazzi ed è stato colpito a bastonate poi è sparito” racconta un padre che vuole mantenere l’anonimato per proteggere la speranza di veder tornare il figlio sedicenne.
Come Alfonso N. decine e decine di ragazzi sono stati arrestati durante cortei e nelle case e vivono in galera l’inferno delle torture più feroci. Scariche elettriche, bastonate ed esecuzioni finte. Ma chi parla del Venezuela? Chi ricorda quel paese, una volta ricco e incantato, dove un presidente come Chavez aveva promesso al popolo uguale felicità e prosperità per ogni cittadino?
I giornali internazionali raccontano ogni giorno i fatti e le storie di questo paese lontano. In Italia, occupata a raccontare le bizze di Grillo e le glorie di Renzi, nemmeno l’onore di una riga. Per questo credo giusto seguire la battaglia che affronta per la libertà e per la vita questo popolo dimenticato nel nostro paese.
A cominciare da oggi.
Stella Pende
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