In Pakistan Sana Cheema, figlia di 25 anni, dagli occhi carboni e il sorriso leale è stata uccisa nell'Aprile scorso da 11 soggetti umani (non si può chiamarli uomini) della sua famiglia.
Suo padre Mustafà lo ha confessato al poliziotto incaricato dell’indagine, il quale è stato prontamente trasferito e affondato in qualche ufficietto di villaggio sperduto. Tutto per aver osato esibire una prova della colpevolezza del padre e di seguito di tutta la famiglia.
La ragazza viveva a Brescia, in Italia, e avrebbe voluto sposare un italiano di cui si era innamorata. Ma Sana era stata promessa dalla famigliola a un altro signore. Dopo averla convinta a rientrare in patria il genitore, con l’aiuto dei maschi della famiglia, l’ha strangolata perché Sana si ostinava a negare il matrimonio combinato.
Igiudici hanno assolto tutti gli imputati per mancanza di prove vere.
“Se è questa la giustizia islamica meglio prepararsi”
ha detto Salvini.
Chi avrebbe mai detto che ci saremmo trovati nell’occasione di essere d’accordo con lui?
Stella Pende
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