domenica 2 giugno 2019

L'ebola come un incendio silenzioso

Funerale di una vittima dell'ebola in Africa
Da Internazionale - foto di John Wessels 

È un incendio. 

Parlo del virus dell’ebola che brucia nella Repubblica Democratica del Congo. 

Ong, associazioni, medici, persone preziose si adoperano giorno e notte per fermare l’epidemia... per paradosso dai centri sanitari. Soli. 

Dall'estate scorsa l’ebola ha provocato 1135 morti. L’organizzazione mondiale della sanità ha abbassato il dosaggio del vaccino per aiutare più persone. Invano! 
La strage continua e le vite si perdono nel vento della terra rossa africana. 

È preoccupante che medici siano ridotti a venir via per via del pericolo causato dal nascere di nuovi gruppi armati. Come dice l'Internazionale, bibbia delle notizie nel mondo, proviamo ad immaginare che i pompieri debbano smettere di spegnete il fuoco che divampa perché terribili attacchi improvvisi di jhiadisti motociclizzati vanno di villaggio in villaggio a sterminare povera gente indifesa e a rubare greggi di capre e pecore. 
Così il veleno dell’ebola corre indisturbato... tanto che il 40% dei malati muoino proprio fuori.

Ma chi parla dell’ebola in Italia?
Chi dedica una parola a questi poverini che muoiono nell’invisibilità e nel silenzio?



Stella Pende

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